Una riflessione (quasi sentimentale) sulla nostra rivista: LetramedellanimA Mi chiedevo, l’altro giorno, se le anime potessero tessere lettere. Lettere come nodi, come ricami. Come quei pensieri che, una volta scritti, smettono di graffiare dentro. O almeno si fanno più leggeri. Così è nata LetramedellanimA , con quella A finale maiuscola che fa il verso alla grammatica ma dà voce al cuore. Un anno fa, tra un caffè troppo freddo e una riunione troppo lunga, qualcuno — forse io, forse noi — ha avuto il coraggio di sussurrare: e se facessimo una rivista che non sembri una rivista? Non una collana di articoli patinati, ma un luogo. Un luogo vero. Dove psicologia, umanità e narrazione non fossero solo parole, ma trame . Trame di storie, di ferite, di pensieri scomodi, di domande sospese. “Allo specchio dell’anima” , “Quando una donna, quando un nome…” , “La pausa fra musica e fede” . Titoli nati da vite vere, da riflessioni silenziose fatte mentre si correggono compiti o si asco...